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36 | Adolfo Albertazzi |
Ma la buona donna raccomandava con maggior premura: — State lontani dai borroni!
Perchè a bruscolare andavan di solito lungo il Rio Rosso dove scorre più fondo tra più folto e più pioppi, verso monte; e non vi mancavano le tentazioni e i pericoli.
Il divertimento alla chiusa!: togliere i travi che servivan da paratoia per veder la piena precipitare riscintillante, e mandar con essa — a rischio di tenergli dietro — il primo trave per sollevare dal baratro una fragorosa colonna di spume e di faville! E i pesci? Non si godeva a sorprenderli e quasi afferrarli mentre galleggiavano nell’acqua limpida e tremula?
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Quel giorno, dunque, i figliuoli del casellante, Mario e Aldo Sartori... Bei ragazzi tutt’e due, ma più il piccolo — Aldo — , che esprimeva dagli occhi la letizia del sangue sano e la bontà dell’indole... Quel giorno, a fin di luglio, appena furono discesi dal ponte s’avviarono di corsa alla chiusa. Ahimè, non aveva raccolta. E il caldo era così grande che i pesci non comparivano, e fin i ranocchi, all’approssimar dei passi, tardavano a balzar giù con un tonfo e a penetrar nella melma dimenando le gambe e intorbidando, come d’un fumo, il breve specchio. Soltanto le idrometre mostravano d’esser contente a sfiorar l’acqua coi fili delle loro