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28 | Adolfo Albertazzi |
— Tu negli alberi non vedi che frasche da sfogliare, legna da tagliare e da bruciare; nei fiori non vedi che un ghiribizzo della madre terra; negli uccelli non vedi che materia da umido o da arrosto. Sforzati invece a pensare che tutte queste creature sono animate dello spirito che ci dà vita a noi, e starai meglio con loro che con gli uomini e con le donne. Lo credi?
Il vecchio rispose:
— Credo sia già suonato mezzogiorno. Andiamo a mangiare, signor padrone?
Rincasando non si accorgevano, l’uno per la filosofia e l’altro per l’appetito, che Top era scomparso.
Top, con mirabile puntualità, all’ora di desinare giungeva ogni giorno a casa Marzioli, dove l’Elena gli preparava la zuppa. Mangiava; dormiva; quindi tornava in campagna desideroso di novità.
Ma ne era più desideroso, di novità, il signor Prospero. E l’ottavo giorno, per interrompere in qualche modo la pena protratta, riprese la via del paese e del camerone.
***
Il trambusto di lui, là dentro, trasse l’Elena all’uscio, come egli aveva immaginato.
— Ehi, zio! sono qui: ascolti una parola!
— Elena!
Mai chiamandola lo zio aveva avuto una voce così tenera; la voce di chi ha pianto. Aggiunse: