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Nell'anno XX della Re-So-Eu | 271 |
chè il braccio armato sbagliava il bersaglio. Il disgraziato, capeggiando le membra del filosofo, a ogni momento stupiva d’essere così pigro e lasso. — What is that?, «Che cosa è questa?» — , gridava fuori di sè. Sopratutto l’eccitava la idrofobia delle membra disubbidienti ogni volta che gli veniva il pensiero di far un bagno. E peggio, se possibile, si sentiva il filosofo tedesco. Egli — e a lui pareva cosa nuova in lui — asseriva che adesso ragionava coi piedi, con le gambe, con le braccia, con tutto, fuor che con la testa, e correva e saltava di qua e di là senza riposo. — Was ist das? — Sfido! Aveva le gambe, le braccia e il resto del più famoso sportsman della Re-So-Eu! Bisognò mandarli tutti e due a tener compagnia al poeta.
Quanto alle due donne, oh che miseria! oh che umiliazione, che abiezione del femminismo!
A considerarsi sotto al capo, così diverse da quel che erano una volta, le infelici s’abbandonarono, loro così celebri pensatrici, all’atavica vanità del sesso, della fragilità di Eva.
Imbellettata e ritinta l’astronoma Serenidad andava in giro invocando: — Amore! amore! volontad! — , e chiamava i passanti susurrando: — Vedeste come sono bella! e piangeva disperata perchè a guardarla in faccia le rispondevano: — Va via, brutta vecchia!
E tutta infronzolita e in guardinfante, per na-