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268 | Adolfo Albertazzi |
economico, differenze di classi, ambiente sociale. Tutto ciò fu mutato. Ebbene, voi avete visto, di questi giorni, se la generosa magnanima Re-So-Eu bastò a render pago il genere umano! No. E perchè no? Perchè gli uomini hanno il male, il nemico, non fuori di se ma in sè stessi. Le espressioni che corrono su la bocca di tutti: «bisognerebbe mutar la testa alla gente», «colui, colei non ha la testa a posto», non dimostran forse l’intuizione volgare e secolare di fenomeni morbosi dei quali sino ad ora la psicologia e la patologia non han conosciute le cause?: non accertano che spesso nel corpo umano c’è un disquilibrio organico, una discordia funzionale tra le membra o le viscere e il cervello; un contrasto fra le attività pazienti e riflesse e la facoltà agente e promovente, che è anche l’attività pensante? Sì, fratelli miei! Per ridar il benessere fisico e psichico a chi l’ha perduto, e quindi per ridar la quiete alla società, è proprio necessario sostituir le teste a corpi cui meglio convengano; mettere, cioè, davvero le teste a posto!
L’assemblea governativa approvava. Ciascuno del Direttorio pensava non ai mali della società fraterna ma ai malanni del suo proprio corpo e alla possibilità di rimediarvi così radicalmente.
— Con fortunato tentativo — seguitò il dottore — e con coscienza tranquilla ho colto l’occasione per un nuovo esperimento. L’operazione è riuscita a meraviglia. E considerate che io avevo