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266 Adolfo Albertazzi


prendendole da destra a sinistra: la fisico-chimica; il filosofo; il poeta; lo sportsman; l’astronoma.

Che accadde? Pur questo è facile immaginare. E per l’ansietà della faccenda e per la densità della luce rossa, la quale confondeva aspetti e fisionomie, gli assistenti del dottor Pantìfilo s’accorsero dell’equivoco solo quando spensero la luce rossa e accesero le lampade azzurre per immergere gli operati in un sonnellino ristoratore. Spaventati, allora corsero dal maestro, con le mani nei capelli, esclamando:

— Abbiamo scambiate le teste!

Il maestro palpitò, tremò, guardò il corpo che aveva reintegrato lui stesso e sorrise. Si era riserbata per sè la testa più difficile da mettere a posto: quella del poeta, e vide che errore non c’era. Lì per lì non ebbe agio a riflettere che nell’ordine dell’esecuzione il poeta, sia contando da destra sia contando da sinistra, aveva occupato sempre il terzo luogo; per il poeta pareva non essere avvenuto scambio.

Ma il dottor Pantìfilo non sorrise dopo, nello scorgere che davvero al vecchio corpo dell’astronoma Serenidad era toccato la bella testa di Marjana, la fisico-chimica, e che il giovane corpo di Marjana ora aveva in cima la vecchia testa di Serenidad; si mise anche lui le mani nei capelli a riscontrar nella persona dello sportsman Rankness, l’inglese, la testa del tedesco filosofo Uebersinnlich, e viceversa.