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Buona gente 229


— Un’altra - ne ho - a Firenze - moglie d’un avvocato.

— Meglio! — Figuretta disse più forte.

Pausa. Ora il vecchio, affannato, agitava una mano; che gli ricadde, di peso.

— Non c’è niente da fare — sentenziò la fruttivendola. Se ne andava con lo spazzaturaio.

— Un gocciolo solo! — insisteva frattanto la Romana. — Un gocciolo solo, poveraccio!

— Se l’ubbriachi, San Pietro non gli apre la porta! — ammonì, di lì dov’era, Figuretta.

Ma Procolo voleva parlare. Gemè:

— Anche Reno - il mio cane - mi ha - abbandonato.

E il borsaiuolo:

— Si sarà messo con una cagna borghese.

— La contessa...

Una risata delle astanti, meno la Romana.

— ...la contessa... - di via Goito...

E il borsaiuolo, serio, accostandosi:

— La contessa Torselli? La conosco. Quando usavano gli abiti «tailleur» col taschino sotto il petto — una comodità — mi regalò il suo orologino d’oro.

Nuova risata.

— Il conte... — ripigliava Procolo — il conte... — (non ricordava neppure questo nome, il nome del suo padrone!) — Dalla fattoria - vecchia - mi passò - alla - nuova. — Ero sempre