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Il vitello | 187 |
talvolta la natura non s’appaga di vincer la scienza ma vuol anche corbellarla; poi ha detto: — È meglio che lei non la veda.
Consiglio disinteressato! La vista dolorosa potrebbe, infatti, guastarmi il sangue. Ma io, risolutamente, ho imposto a me stesso un aut-aut: domani o vederla o partire!
1 agosto.
E stamane la cuoca mi ha chiesto:
— Ha sentito? questa notte?
Anche le notti scorse, svegliandomi di soprassalto, ho teso l’orecchio, se mi giungesse qualche gemito, e non ho mai udito nulla.
— C’è stato il prete tutta notte.
Il prete? ad assisterla? Avrà dunque perduta la coscienza. La mia visita sarebbe ormai inutile...
Che sollievo!
Ma per tutto il giorno ho dubitato. — È morta? — La reggitora e il figliuolo mi sfuggivano; il vecchio m’ha parlato del tempo, e che non piove, e che mancherà presto il mangime alle bestie... Sempre disgrazie! Però nella faccia onesta leggevo una maggior pena: quella di non aver saputo e di non sapermi preparare all’evento. Egli e i suoi si sentono in colpa verso di me. Turbare la mia quiete così!
A sera ho scorso la vecchia salir frettolosa le scale con un bicchierino di vin santo...