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dall'eldorado 81

venuto di campagna o un barbaro si sarebbe divertito meno.

Ma nessuna sorpresa di Edon doveva superare quella che per Edon medesimo ebbe Polla. Il quale, non potendo accontentare l’amico desideroso di vestire a mo’ d’un ufficiale dei corazzieri o di un ufficiale di cavalleria, il giorno dopo fu costretto a istruirlo intorno agli eserciti permanenti e a rivelargliene i danni con non poche maledizioni tribunizie a tutte le nazioni europee.

Ebbene, Edon, il quale già parlava spiccio (oh che disposizione alle lingue!) ribattè che quella degli eserciti gli sembrava un’istituzione saggia. Aggiunse press’a poco:

— La guerra è nella natura delle cose, degli animali e degli uomini; ma noi d’Eldorado, che abbiamo aboliti gli eserciti, abbiamo violata la natura. Miseri noi!

Polla, che non voleva disgustarlo, si strinse nelle spalle e si limitò a ripetere che gli eserciti costavano troppo.

Invano: l’uomo d’Eldorado era già persuaso che nel costo delle cose, cioè nel comprare e nel vendere, e nell’uso del denaro fosse la più attiva forma di civiltà e di progresso; giudicava che il lavoro a salario fosse proficuo alla «produzione» e alla vita d’un popolo; e ragionava press’a poco così:

— Chi spende di più, è più forte! Chi è più