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74 dall'eldorado


Polla, che ora stava peggio, gli raccomandava di mangiare senza complimenti, di mangiar tutto e mormorava:

— Si direbbe che costui non è avvezzo che agli estratti e ai peptoni chimici.

Infatti ogni incitamento divenne inutile, perchè l’altro diede a conoscere che non solo era sazio, ma che aveva mangiato troppo. Sempre cortese, dopo, dimandò:

— Stomaco?... Pancia?...

— Ahi! — rispose Polla, a cui l’ebbrezza soltanto era cessata, non il male.

Per passare il tempo e arricchire la sua cultura l’uomo volante cominciò allora a toccare questa o quella cosa, rallegrato o stupito dalla forma di esse e dai nomi che ai suoi atti di richiesta gli diceva Polla.

— Catino.... Già.... per lavarsi; e quella, sì, la brocchetta dell’acqua.... Sedia! si chiama sedia!... Il letto, appunto, da dormire! Questo?... Comò!; da tenervi i vestiti..., chi ne avesse!

A che l’altro, con prontezza di lingua e di memoria, riepilogando:

— Catino per lavarsi; brocchetta dell’acqua; sedia; letto da dormire; comò da tenervi i vestiti chi ne avesse.

Era proprio un brav’uomo, oltre che bello; e da qualunque parte fosse giunto, per l’ingegno che aveva non poteva essere che un socialista. Pertanto, in un momento di tregua, l’ospite declinò il suo nome.