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70 | dall'eldorado |
forse irreparabilmente guasto! Gli bisognava restare a terra, restar a Roma. Rassegnandosi, Polla sostituì al grosso smeraldo un men grosso rubino, e dimenticandosi, non di mettere questo in tasca, ma quello nel mucchio, con uno sguardo pieno di gratitudine stette a considerare il forestiero che dormiva dolcemente, senza russare; ad ammirare quell’uomo la cui bellezza assumeva a’ suoi occhi un’imagine bella come nessun’altra mai.
Caro amico! Si rassomigliavano senza dubbio, lor due, quantunque Polla avesse il naso un po’ troppo aquilino, e l’altro l’avesse perfettamente fidiaco; Polla avesse barba scarsa, dura e rossiccia, e l’altro una barba aurea, fine e copiosa; Polla fosse calvo e l’altro capelluto; Polla vestisse nè con garbo nè con grazia, e l’altro indossasse sandali, calzoni e maglia di un’ignota materia che aderiva alle membra e le proteggeva senza impacciarle. Ma a Polla sembrava di vedere sè stesso elevato a una razza superiore, o sè stesso trasferito in un secolo di perfezionamento futuro; e lieto anche di questo, uscì e discese. Si era già accertato che aveva ben chiuso l’uscio a chiave.