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60 doni nuziali


— Eh, zio: che ne dice? — Raccontavano la storia.

— Oh bella! bellissima!... Ma se io avessi potuto prevedere.... Oh senti — aggiunse con quella sua bocca melliflua, traendo a sè lo sposo. Quindi a bassa voce: — Sai? debbo partire...: alle dieci e trenta per Modena....

— Come?

Più piano.

— Eh!... Bella figura m’hai fatta fare!...

— Ma..., zio....

— Dovevi avvertirmi...; tuo dovere.... I confronti sono odiosi.

— Creda....

— Dovevi avvertirmi!

Ogni preghiera fu inutile. Tornò mellifluo tra gli altri.

— Dicevo qui, a Gustavo, che non posso trattenermi.... Mi scusino.... Debbo partire.... per Modena: alle dieci e trenta. Mi scuseranno tutti questi signori....

— Rimanga, zio!

— Resti, signor Tarabusi!

— Diavolo!..., signor Tarabusi!

.... — Non posso, davvero.... Sposina, i miei auguri!

— Due confetti, zio....

— Grazie....

— Il caffè, zio? Un goccio di caffè, almeno...?

Offrire il caffè a lui (in quale delle chicchere?) sarebbe stato un grave insulto, se lo zio