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doni nuziali 47


«Cosa farà adesso?... Adesso ripulisce i miei panni; aiuta la mamma a spolverare». Oppure: «Cuce per il corredo; discorre con la sarta». Oppure: «Attende al desinare.... Batte il prezzemolo.... Ohi ohi!: affacciatasi per caso, un momento, alla finestra, un giovanotto la guarda...; e lei, via!; scappa. È un angelo!»

E l’altra pensava:

«Cosa farà?... Mette lettere a protocollo; registra un atto; esaurisce una pratica; sbriga un importuno.... Oh Dio! Scrive per il conte, di nascosto, tanta ha voglia di spicciarsi stasera.... Ma se lo sorprende il capufficio?... Ecco, ecco: lo sorprende, lo sgrida!...» — E accadde che un giorno Gustavo si sforzasse a contener l’ira a cui l’aveva acceso il capufficio, perchè la Gigia lo quetasse e l’esortasse a non infrangere mai più, per amor suo, alcuna regola; ed accadde che con la mite cattiveria delle ragazze ingenue e buone la Gigia un giorno raccontasse a Gustavo:

— Oggi, sai, mi sono affacciata un momento alla finestra, e passava un bel giovinotto.... — Per gioco si bisticciavano, talora, quei figlioli: e la mamma li lasciava fare guatandoli felice.

Non mancavano tuttavia i gravi pensieri; le spese per allestire la nuova casa. A provvederla di solo quanto era necessario, e non superfluo, non sarebbero bastati a Terpalli i risparmi di due anni, se la mamma non gli fosse venuta in soccorso con tutto il suo avere; e