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36 la giocatrice

IV.


Il giorno dopo Claudia chiamò Gianni e gli disse:

— Iddio mi ha castigata, amico mio!

A che, triste, l’amico:

— Ci ha castigati tutti e due; purtroppo!

— Avrei preferito — essa aggiunse — rimetterci il braccio che offendere il mio buon nome. Pensate: sono in casa vostra!

Ribattè Limosa:

— E io? tocca a me rimediare!

— Io — soggiunse la signora — sperava di non rimaritarmi se non di mia spontanea volontà.

— E io — ribattè Gianni — non voleva sposarvi prima di esser certo di tutto il vostro amore.... Claudia — pregò — , me ne date almeno un poco?

Ella tacque; poscia rispose:

— Sono così dolente della percossa che non ho più forza di sentir altro. Lasciate che mi ricuperi l’anima, che possa riflettere, che mi ricordi.

Più tardi lui tornò da lei; ed ella gli disse come se dicesse una cosa buffa:

— Mi ricordo che quando mi parve d’andar