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24 | la giocatrice |
— Ebbene — disse rosso in volto Limosa — , io farò di più: rinuncerò ai cavalli, alla caccia, alla campagna; andrò nel bel mondo; leggerò dei romanzi; cercherò duelli; farò della politica; ascolterò concerti wagneriani; ballerò la season....
— Inutile, povero Limosa!
— Perchè lei non mi amerà mai? mai?
Che impeto nella dimanda! che passione, che disperazione nel secondo «mai!»
Allora Claudia abbassò il capo, coprendosi la faccia con le mani, ascoltandosi e riflettendo; indi scosse il capo a viso scoperto.
— Io — disse — potrei rinunciare a tutto: ai cavalli, al mondo, ai romanzi, ai concerti, alla season....; a tutto, fuorchè alla mia libertà!
— Come? — esclamò pieno di gioia Limosa, dopo aver riflettuto anche lui. — Voi, dunque?... Voi..., lei.... Amandomi lei non rinuncerebbe alla sua, alla nostra libertà? Voglio dire che se poteste non rinunciare alla vostra libertà, voi forse...?
Non solo Claudia, ma nessun altro ci avrebbe capito nulla; o avrebbe capito che il cervello a quell’infelice gli aveva dato la volta.
Tuttavia la signora strinse le ciglia quasi dubitasse d’un’offesa e attendesse un opportuno schiarimento.
— Sì! — egli dichiarò. — Non son io che lei odia; non è l’amore che lei odia: è il matrimonio!