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in arcadia | 309 |
ci venissero in tanti! Saranno quaranta solo quelli di San Martino!
— Si direbbe — aggiungeva tuttavia ridendo Silverio il Chiù — , si direbbe che Carlone ha imparato qualche cosa....
— Tu avrai cantato! — diceva biecamente Remigio lo zoppo.
— Io? Non ho detto niente io! fossi minchione!
Allora Anacleto, lo spaccamonti:
— Ho bell’e visto! Voi altri avete paura!
— Paura io?
— Paura io?
— .... e ridarete i suoi quattrini al bottegaio.
— Ma se non ne ho più uno! — disse ridendo il Chiù, che n’aveva avuti meno degli altri; mentre lo Zoppo, bilioso, mormorava contro Anacleto:
— Perchè non vai innanzi tu, dunque?
Queste rampogne furono udite da un Tizio che sarebbe stato meglio non udisse nulla; un muratore fedele alla Cà scura. Se poi costui fosse informato intorno al tradimento dall’onesto bottegaio e avesse incarico da Carlone stesso di invigilare le tre canaglie, non è certo; è uno di quei punti oscuri che s’incontrano in tutte le storie e senza cui i critici della storia non avrebbero più niente da fare.
Quel Tizio domandò:
— Cosa avete, ragazzi?
— Niente abbiamo — rispose ridendo il Chiù.
— Avete bisogno d’aiuto?
— Avete bisogno voi? — ribattè Anacleto con