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in arcadia 279

quercia che impediscono la viabilità della strada comunale in Ronco..., con minaccia di dar corso immediato agli atti di contravvenzione.... etc....

Parve a Carlone di ricevere un pugno su la testa. Rosso d’ira fe’ portare da bere all’uomo; poi chiese:

— Oh perchè non han mai detto niente prima d’oggi?

— Cosa volete sappia io? — il cursore rispose.

E bevuto ch’ebbe ripetè la sentenza con cui, indifferentemente, si difendeva dalle lagnanze, dalle minacce e dalle proteste:

— Carta canta e villan dorme. Bisogna ubbidire!

Diceva Carlone: — Ma qui su dei carri non ne passano, e la quercia non arriva alle birocce.

— Cosa volete che vi dica io? La quercia farà ombra a qualcuno. — Poscia, con la stima d’ogni servo per chi lo paga, il cursore aggiunse: — Le leggi, caro voi, ci sono per tutti; ma in Comune non se ne ricorderebbero se un qualche furbo di tanto in tanto non ci avesse tornaconto a metterle in memoria al Sindaco e alla Giunta.

— È così! Ho capito.... Vedremo!... — brontolava il vecchio.

Il quale, appena se ne fu andato il messo, chiamò i figlioli e il cane, li mandò a provvedere in fretta un «arrostino», quantunque fos-