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l'agnello | 255 |
.... — Estrazione — gridarono a un tratto. — Estrazione!
Seguì maggior ressa di gente. Più pronte, le signore s’affollavano intorno al palco donde era venuto stentoreo l’annuncio e dove un signore in frac scampanellava per avviso ai più lontani.
— Estrazione!
Già si cominciava.
— Numero!...
— Attenti!...
— Cinquantotto!
Biscaglia chinò lo sguardo sul suo biglietto, senza meravigliarsi di non aver lui il 58 e di udire un altro gridare: — L’ho io! — Era stato vinto un magnifico vaso d’argento.
— Numero...!: quattordici!
Sì! Biscaglia aveva il quattrocentododici! E intanto il nuovo vincitore si portava via un’altra bella cosa.
— Numero...!: due!
Il professore scosse le spalle; mise il biglietto in tasca e si mosse. Già era disgraziato in tutto! Del resto, quand’anche vincesse, bella consolazione! Non un premio di lotteria l’avrebbe mutato d’infelice in felice, nè avrebbe diminuito a’ suoi occhi il dolore universale.
— Numero...!: ventisei!
Piuttosto invidiava un suo collega, il quale ora ciarlava appunto con quella mamma e quella bionda figliola così pietose. Gli sarebbe piaciuto di tentare un po’ l’anima della ragazza in