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l'entusiasta punito 247

sovrumana. Tale, quale un uomo antico a cui una dea apparisse senza spaventarlo. Tale, rovesciava in me le confidenze che gli alleviavano la felicità soverchia.

— Teresa — mi disse una volta — è sterile. Pensa: nessuna deformazione, nessun danno per la sua bellezza!

— La corporale bellezza di Teresa — un’altra volta mi accertava — è nulla a paragone dell’anima sua. Se tu sentissi l’anima sua!

E io, da amico sincero, da amico che eccitava l’imaginativa a comprendere così prezioso tesoro, per poco non gli dicevo:

— Deh! fammela sentire!

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Or bene, quest’uomo nato a bearsi della vita e degno, degnissimo della felicità; quest’uomo....

Conviene ripeterlo: Carlo amava anche la virtù: che è la bellezza dell’animo non caduca, non fragile alle offese dei malanni, non deperibile alla diuturna ingiuria del tempo; che è il balsamo conservatore dell’amore coniugale, la maglia di salute per le anime sensibili a quelle intemperie le quali conturbano lo spirito moderno, e penetrano e soffiano tra le domestiche pareti, e raffreddano il sentimento in guisa che la ragione scusi poi l’«incompatibilità di carattere», la «separazione», il divorzio, il vizio,