Pagina:Albertazzi - Novelle umoristiche.djvu/24

10 il suicidio del maestro bonarca


III.

«Il nostro valente capobanda, l’esimio maestro, il fortunato autore della Sposa selvaggia, nel quale tante speranze riponevano gli ammiratori concittadini, l’arte e la patria, ierisera si è miseramente ucciso gettandosi nel canal Torbo. Povero, illustre amico! Quale fu la causa che ti condusse al triste passo nel fiore della balda giovinezza destinata a uno splendido avvenire? Noi, a cui la commozione e l’ora d’andare in macchina impediscono d’enumerare adesso tutti i meriti del perduto amico, noi non solleveremo il velo della sua tomba. Noi rispettiamo il segreto e il desiderio del maestro Bonarca. Solo per debito di cronaca accenneremo che, appena sparsasi l’infausta notizia, si è vociferato in città di un amore infelice....»

— Un amore infelice? — esclamò Bonarca, stupito, non comprendendo, da prima il perchè di quella invenzione. — Infelice in amore lui, che delle amanti ne aveva avute tre in una volta: una nubile, una maritata e una nè maritata nè nubile? Infelice in amore un uomo della sua forza (con quei baffi)? Alla prima rappresentazione della Sposa, quando si voltava in-