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la fortuna di un uomo | 199 |
- «Gaspare,
«Io ti ho reso molto infelice.... Lo riconosco lealmente, e ti giuro che mi annegherei se non fossi persuasa di saper rendere felice Gino Monarchi. Vado con lui a Parigi. Tu vieni in Francia: vi faremo divorzio; così sarai libero di trovarti una donna degna di te. Addio.
«Erminia.»
— Sciagurato! — gridò Gaspare volto il pensiero al traditore.
Per altro, gli sembrava che una mano benefica gli levasse, o dalle spalle, o dal petto, o dal cuore — non sapeva da qual parte, certo d’addosso — un enorme peso; e tant’era il sollievo, che gliene conseguì una mitigazione all’ira, un senso di dolcezza; e tant’era buono, Bicci, che a poco a poco il sollievo e la dolcezza gli si convertirono in un senso di pietà.
«Sciagurato! — ripetè, a bassa voce. — S’accorgerà presto di qual natura è quella donna!» «Dopo tutto — aggiunse in un risveglio d’irresistibile letizia — , meglio a lui che a me!»
E quasi fuori di sè medesimo, o piuttosto ritornato interamente a sè medesimo, da morte