Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la fortuna di un uomo | 189 |
Ella sorrise.
— Non temete che Erminia sia gelosa. Non è una stupida, lei!
Altro che gelosa! Lo accolse, dopo, un mostro infernale.
— Miserabile! Infame! Vi ho sorpresi, finalmente! Quella sfacciata t’accompagna anche a casa, dopo i convegni!
— Non è vero!
— Sì: me l’han detto! lo so! lo sapevo! Chi era quella che veniva a trovarti quando io era fidanzata a Enrico? E me ne sono accorta troppo tardi! Assassino!...
— Erminia, t’inganni....
— Infame! Mi son lasciata ingannare! Io! A questo modo! Io! da te!
La bile si disciolse in pianto; ed ella prese a invocare il morto, in guisa che straziava l’anima:
— Ah Enrico, Enrico! Tu mi amavi! Tu mi saresti rimasto fedele eternamente!... Non mi avresti tradita, tu, con la moglie del tuo capoufficio! Oh il mio Enrico!... È un’infamia! un’infamia!
Proteste, giuramenti non valsero; la confessione sincera e piena non fu creduta; la felicità di due che s’adoravano, distrutta per sempre; il letto coniugale diviso per sempre....