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186 | la fortuna di un uomo |
— Ed è bionda, o bruna?
— Bionda.
— Ho piacere; tanto piacere!... Quanti anni ha?
— Diciannove.
— Una bambina! Tanto, tanto piacere!
Si vedeva che gioiva. Credeva forse che d’una bionda si stancherebbe, presto? E volle le narrasse la vera storia dell’innamoramento; a che egli accondiscese con qualche ripiego d’innocenti bugie, nella maniera di tutti gli autobiografi. Infine la signora chiese:
— Perchè, caro Gaspare, se non ci è più lecito amarci, non possiamo volerci bene?
La distinzione d’Erminia!
— ....e non restiamo amici?
— Anzi amicissimi! — esclamò l’ingenuo, lieto, salvo. S’imaginava d’esser salvo da ogni castigo.
....Quando fu di ritorno, Tredòzi guardò all’orologio e parlò pacatamente:
— Se il far la corte a mia moglie bastasse, caro Bicci, per mandare a monte il suo matrimonio, la pregherei di restar qui sino a mezzanotte; ma non avendo questa speranza, l’avverto che sono le dieci, e andiamo a letto.