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la fortuna di un uomo 179

perchè egli mi amava; ma sono certa che divenuto mio marito mi avrebbe anche voluto bene. Capisce?

Gaspare avrebbe capito subito, se non fosse rimasto perplesso a chiedersi: «E io che cosa dovrei dirle? Che l’amo, o che le voglio bene?» Tuttavia, a poco a poco, la luce si fece nel suo cervello. Evidentemente, pur volendo bene assai al Griboldi, Erminia non ne era molto innamorata. Perbacco!... Quasi spinto da una molla allora balzò in piedi:

— Signorina! Questo ufficio di consolatore mi è odioso!

Ella interrogava con lo sguardo, stupita.

— L’amo! Io l’amava due giorni prima di sapere che lei era fidanzata; forse l’amavo avanti di conoscerla! Io l’amai solo a vederla, un giorno che lei andava al giardino; e adesso che la vedo soffrire, l’amo e le voglio bene!

La signorina, fredda, rispose:

— Me ne dispiace per due ragioni: la prima, perchè adesso il mio cuore è di pietra; la seconda, perchè, dopo quello che lei mi ha detto, io debbo pregarla di cessare le sue visite.

— Oh questo poi no! — esclamò risolutamente Gaspare. — Io non vivo senza vederla! Muoio anch’io! Mi conceda la grazia che io la veda ogni giorno....

Ella taceva.

— Signorina....

Gli occhi a terra; e zitta.