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la fortuna di un uomo | 173 |
....Se non che Bicci non gioì neppure della liberazione da quel giogo. Soggiaceva perduto, affannato, disperato a un maggior peso, all’amore fatale e contrastato dal destino. E non un amico col quale confidarsi! Avrebbero riso gli amici: un innamorato muove sempre a riso come chi cada goffamente in terra. Lui dove mai era caduto?
Con la testa tra le mani, negli occhi l’apparenza del suicidio, si abbandonò e parlò al solo che lo compiangerebbe.
— Sono innamorato, Luigi.
Luigi si mise a ridere.
— Eh, lo so da un pezzo!
— Della signora? Di quella dell’altra casa? — esclamò Gaspare, abbattuto. — Credi di quella?
— Di tutt’e due: di quella e di questa.
— No no: solo di questa qui, della signorina — egli protestò — ; ed è già impegnata!
Allora Luigi chinò lo sguardo, quasi pensasse ch’essere innamorato di una sola fosse un malanno assai più serio. Poi disse:
— Perchè non andiamo in campagna? A mutar aria....
Il consiglio era semplice e buono; e la lontananza, gli svaghi campestri, la caccia, il ristauro della villa potrebbero davvero guarirlo. Alla fin fine, non sarebbe una corbelleria morir d’amore?