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116 | il cappello del marito |
«Gio-van-na!» L’onesta, tranquilla, seria, casalinga Giovanna!
Alla maniera di tutti i conquistatori, Galardi magnificava a sè stesso l’impresa compiuta; e come altri, un tempo, rientrando in patria, avrebbe enumerati i tesori d’una terra di conquista, egli, sempre più uscendo di sè, enumerava a sè stesso i tesori della donna così diversa dalle altre.
Ma se, diversa com’era dalle altre, Giovanna si contenesse, secondo i patti, in una semplice visita di amicizia? se, pur non intendendosene punto, si limitasse a lodare i ninnoli artistici del salotto?...
— Oh, sì sì: la vedremo! — esclamò, battendo il piede sul lastrico, certo, senza timore, l’eroe.
E allora non vide più nulla; perchè il cappello, al movimento imperioso, gli calò fin sugli occhi.
Rabbrividì al sospetto; si scoperse; guardò in un attimo davanti, dietro, dentro quel cappello.... Più scuro; più largo.... Il cappello di Alfonso! Che errore! che orrore!
E che fare? Correre subilo a casa Varchi!... Già vi s’incamminava. Ma gli toccherebbe affrontare l’amico, ridere dell’equivoco; rimaner là a desinare. Quel giorno? No! Impossibile ch’egli mangiasse, quel giorno, il pane a tradimento!
Tornò indietro, sempre con in testa l’impres-