Pagina:Albertazzi - Novelle umoristiche.djvu/115


dall'eldorado 101

merci, o alla cultura intellettuale o agricola. Non si doveva trattare che di certe riforme al regolamento; per cui, secondo una parte dell’assemblea, sarebbe possibile discutere senza pericolo di vita, e per cui, secondo l’altra parte, non sarebbe più possibile discutere senza pericolo della libertà. E se perciò tutti o quasi tutti i deputati furono presenti, e i cronisti del giorno dopo riferirono come le tribune erano affollate e come la tribuna delle signore, fresche, a tutte le età, negli abiti estivi e a varie tinte, dava l’imagine d’una smaltata aiuola; neanche per questo rimase una memorabile seduta.

Nè si creda fossero lagrimevoli i discorsi che vi si tennero. Si ebbero appena due oratori: primo, l’onorevole Malchiori; e la sua orazione, quantunque la bella frase «violazione delle garanzie statutarie», vi ricorresse dodici volte, e nove volte l’altra di «sacro diritto della parola», fu interrotta da basta! da uh di protesta e da bravo! in tono ironico; e non potè durare più di mezz’ora.

Quanto all’onorevole Stigliani, egli fu costretto anche a maggior brevità da un suon di tamburi che gli teneva troppo grave bordone e che ottenevano le mani battute sui banchi; onde, invece di piangere, si rideva. E se le sue ultime parole: «....la maggioranza saprà vincere senza violenza, con la ragione, con l’educazione, con la virtù....» suscitarono esse la tempesta, neppure