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dall'eldorado 87

stiamo mai. E poi non pensate all’afflizione della scienza che in Eldorado troppo di rado può vantarsi di salvare un uomo?

Il funebre convoglio frattanto si avvicinava: quattro cavalli bardati in nero e coi pennacchi; il cocchiere nero e rigido; fiori su la carrozza e ai lati; e quei signori che reggevano i cordoni con il viso impresso dell’onore meritato; e la turba dietro, fra cui ogni persona pareva compiacersi d’essere vista. Poichè la musica sonava così adagio e tutti camminavano così piano, Edon aveva ragione di credere che tutti amassero di essere visti e di vedere; in particolar modo le signore e le ragazze, delle quali più d’una rispondeva con un sorriso a più d’un sorriso.

Edon, pertanto, allegro e festoso entrò nel corteo, dicendo a Polla che pur troppo al suo paese la morte non meritava alcuna pompa: vi appariva un fenomeno molto semplice; una materiale trasformazione. Da tempo immemorabile gli scienziati vi avevano scoperto il modo di decomporre elettricamente i corpi morti e di restituire le cellule alla natura affinchè le usasse in nuovi uffici. Per la qual fede scientifica non era rimasta in loro alcuna traccia di una esistenza spirituale al di là di quella decomposizione; nè temevano la morte come trapasso a castighi, nè la desideravano come viaggio a miglior vita. Per essi non c’era «ultima dimora». Per essi inutili e ridicole sarebbero