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Ferdina | 89 |
— Le ginestre fioriscono a giugno; e io ci ho messo, invece, tra mezzo, un altro giallo.
— Che idea! Perchè?
Nuovo indugio; con, di più, un gesto d’impazienza. E rivolgendosi, seria:
— Mi sono ricordata che la sua povera mamma mi mandava sempre a raccoglierne, delle ginestre in fiore.
Baredi prese il mazzo e disse:
— Ti ringrazio.
Ora, mentre la caricava di rose e di garofani, egli soggiunse:
— Sei buona e meriti di essere amata e fortunata. Il tuo amante che fa? dov’è?
— Chi gliel’ha detto? — gridò Ferdina.
Ma non insistette nella solita scherma delle ragazze campagnuole, che quasi un pudore istintivo e inconsapevole induce a negare di essere innamorate; e ripigliò:
— Lei è peggio del Mago Sabino! Indovina tutto.
— No; non tutto. Che fa? — ripetè. — Dove è? Come ha nome?
Le risposte seguirono in fretta.
Aveva nome Guido Santelli; aiutava il padre in un’affittanza. Adesso era al fronte.
— Ti sposa appena finita la guerra?
— Ah! questo non lo so davvero; e se lei