Pagina:Albertazzi - Il diavolo nell'ampolla, 1918.djvu/89


Ferdina 81


infermo sfiduciato; e preferiva rileggere nella sua memoria e nel suo cuore.

Del padre, mortogli quando era bambino, si ricordava appena; ma della madre, perduta l’anno innanzi che andasse in Libia, riaveva, lì nella vecchia casa, così evidente l’immagine che a volte gli pareva udirne i passi e la voce, e gli pareva vederla sorridere in atto non più di perdonare ma d’essere perdonata. La stigma che egli recava in faccia lo redimeva ora dell’averla fatta soffrire un tempo: dell’aver preso la carriera militare che sua madre non avrebbe voluta e dell’essersi abbandonato a dissipazioni e a passioni che per lei, austera, rasentavano l’onta.

La stessa rimembranza materna lo traeva perciò a rivivere nei ricordi più recenti e più generosi.

Oh la sua bella batteria, di cui amava ogni pezzo come fosse animato dell’anima sua! E le ansie attive, gli incurati pericoli, le robuste fatiche, i riposi pieni e i sonni senza sogni! E gli ufficiali superiori e inferiori concordi in una fraternità di intendimenti e di speranze; e gli artiglieri forti e pronti, bravi e sicuri; avidi di operare con lui, di essere comandati da lui!

Pur il momento terribile acquistava un’attraenza di luce tragica a rievocarlo nell’azione

albertazzi, il diavolo nell’ampolla. 6