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La ciocchettina 59

II.

Non ebbe appena pronunciate queste parole, che ne fu pentita.

— Viva la sincerità! — Viva la tua faccia! — esclamarono le amiche ridendo anche loro. E l’orgoglio non le permise di ribattere: — Non avete capito che ho scherzato? — , e la timidezza non le permise di dire, più duramente: — Voi non dovreste credere a me come io non credo a voi. — Tacque, ma dubitò subito che la risposta data per impazienza passasse di bocca in bocca in tutto il sobborgo come un’enormità fra vergognosa e ridicola; e quando fu in casa, il dubbio divenne timore, spavento. Cosa aveva detto! L’accuserebbero di aver poco giudizio e niente cuore; l’accuserebbero di ritenersi così bella che perduto un amante non le mancherebbero ammiratori e consolatori da sostituirlo. Figurarsi se l’invidia non ne approfitterebbe! Se qualche anima buona non si assumerebbe l’obbligo di aprir gli occhi al povero Giulio! E lui allora.... Si vedeva lasciata e screditata: per una leggerezza! per uno sfogo innocente! Stupide! causa loro....