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Il camiciotto rosso | 25 |
venisse a trar di cenci il garzone. Comperò anche, per il garzone, la flanella da fargli un camiciotto; rossa; e lo cuciva una delle nuore.
— Vi nomineremo Garibaldi — dicevano ridendo le donne.
Allo Scricco pareva di tornare ragazzo, quando aspettava ansioso il giorno della festa che indosserebbe il vestito nuovo, la camicia nuova.
E fu un giorno di festa. Tutti, fuor che lor due — reggitore e garzone — erano ai vesperi. Giuocata che ebbero una partita alle bocce — la vinse lo Scricco — , entrarono nella stalla; lo Scricco a prender la sacchetta per andare alla foglia; Sandro per salir dalla botola nella cascina a dormire — disse — un bel sonno, tra il fieno.
Ma appena fu disopra, il padrone ridiscese, svelto.
Ascoltava allontanarsi la voce, che cantava la canzone di Castelfranco e, interrotta, rispondeva a uno che moveva parola dalla strada. Quindi sciolse, Sandro Molenda, il bue insano; lo spinse fuori della posta; lo avviò fuori della stalla, guatando (il camiciotto rosso non era a metà della capedagna); si nascose, svelto.