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IL CAMICIOTTO ROSSO.

Un discorde mugliare: richiami angusti di vitelli, come impediti da un soffocamento; aperte, disperate invocazioni di madri; risposte lunghe, come estratte dal torace profondo, di buoi. E uno strepito di campanacci e un romore di voci umane.

Sotto l’ombria dei tigli e delle acacie arboree l’agitazione delle bestie e degli uomini da lontano appariva confusa di bianco e di scuro; lenta, folta. Ma a penetrarvi si scorgeva un comporsi e uno scomporsi di gruppi nelle vicende del mercato; un diradar della folla quando, a ogni prova di compera, si facevan andare le paia che i garzoni tiravano per le mordacchie.

I sensali schioccavan le fruste; frustavano seguendo per alcuni passi; e arrestandosi nel dar l’ultimo colpo, piegavano innanzi la persona e la risollevavano quasi a ritirarsi dagli animali lasciati in libero movimento.