Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
174 | il diavolo nell'ampolla |
— Ma lascerà di certo l’asino ad appestar l’aria e l’acqua, perchè, tanto, la multa non la pagherà mai!
— Gli si sequestra la biroccia — ribattè il sindaco. — Non varrà qualche lira?
E in canonica l’arciprete già desinava, quando il campanaro venne a raccontare che Sugnazza aveva accoppato l’asino attraversando la fiumana.
— Povera bestia! Ha finito di soffrire — l’arciprete commentò. — Speriamo che non ne càpiti mai più nessun’altra sotto quelle mani!
Al pomeriggio il presidente della Congregazione entrava dal tabaccaio.
— Sa? Nel fiume, questa mattina, è crepato l’asino di Sugnazza.
Il presidente fece un comico atto di disperazione, e chiese:
— Aveva famiglia?
— Chi?
— L’asino?
Rispose uno:
— Aveva dei parenti, ma son tutti benestanti, e non dimanderanno sussidi; stia pur tranquillo!
E alla Camera del Lavoro il segretario esilarò i compagni, che vi riposavano e conversavano, esclamando: