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Cinquantamila lire | 137 |
— Giovanni, a scanso della mia e della vostra responsabilità....: qui dentro ci potrebbero essere carte di molta importanza; credo convenga avvisare il notaio.
— Quel che fa lei....
— Il dottor Neri.... Sapete?... Via Goito....
Il vecchietto inchinandosi prese il biglietto; e uscì.
Con i gomiti puntati sullo scrittoio, per sorreggere il capo, e strette le tempia fra le palme, Amaldi ritenne nella mente il pensiero di prima, che non gli pareva più ben chiarito e compiuto.
No, non era possibile che un uomo come Demetrio Lecci avesse lasciato il testamento in uno scrittoio aperto. No? Ma qual uomo è così prudente da non cadere in qualche errore? Così prudente da aspettarsi a quarantadue anni un infortunio mortale?
D’altra parte, non poteva Demetrio aver pensato giustamente che Giovanni, meglio che servo l’uomo di fiducia, e lui l’amico, vigilerebbero, e in ogni caso provvederebbero alla custodia delle sue carte e all’adempimento delle sue disposizioni?
Fu così che la mano di Amaldi accompagnò il pensiero con moto spontaneo, proprio per naturale conseguenza. Aperse il cassetto di mezzo e guardò. Ma senza curiosità e intenzione ferma;