Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Il chiodo | 129 |
capiva adesso, di colpo, quale era l’inclinazione sua propria, adesso che aveva manifesta, improvvisamente e finalmente, quella del suo allievo!
E il generale Agabiti avrebbe potuto fare onore alla patria; ne era sicuro. E sentiva l’amarezza del bene non mai goduto e perduto per sempre; del bene conosciuto troppo tardi. Per qual causa? Per qual colpa? Chiese, d’impeto:
— Chi, che cosa ti spinge, te, alla milizia?
— Una donna — Celso rispose senza esitare.
Fortunato giovane!
Il giovane infatti aggiungeva:
— Vuol sposare un capitano di cavalleria. Io divento sergente, sottotenente, tenente, capitano; e....
— Alt! — interruppe il conte Mauro —; come si chiama.... lei?
— Amelia.
Celso si aspettava un nuovo scatto, una impressione visibilmente profonda di meraviglia. Il filosofo invece parve rassegnarsi subito, quasi si trattasse di un decreto della Provvidenza. Non mosse che un’obiezione.
— Quando tu sarai capitano mia nipote avrà già marito da anni e anni. Chi vuoi che la tenga?
albertazzi, Il diavolo nell’ampolla. | 9 |