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122 | il diavolo nell'ampolla |
di una signora che, secondo le parole del conte, le farebbe da padre; cioè gliele darebbe tutte vinte senza nuocerle con la tenerezza d’una madre troppo debole: — come sarei io — seguitava per spiegarsi. E alla signorina Amelia non fu consentito di visitare lo zio che di otto in otto giorni. — Termine sufficiente — egli affermava — perchè tu non dimentichi che ti sto vicino, e io non dimentichi che tu saresti contentissima a starmi più vicina.
Contentissima! A ogni visita la ragazza lo soffocava di chiacchiere e di carezze; e lui: — Ti ringrazio; ma come passa il tempo! Otto giorni volano!
Essa rideva.
Ora, dopo tante scene gioiose, non era da prevederne una lagrimosa?
No; il filosofo non la previde, quantunque ritenesse la nipote non diversa dalla maggior parte delle donne.
— Tutti lo dicono, zio, che vuoi più bene a Celso che a me!
A questa uscita egli alzò gli occhi al cielo pensando:
— Per mirar in alto le donne mirano al cuore; e forse dal loro punto di vista....
L’altra procedeva:
— Bisogna dimostrare al mondo che non è vero.