Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Le figurine | 3 |
— È prigioniero.
— Prigioniero! Michele? — La notizia conteneva per lui tale contrasto fra l’idea di prigionia e l’immagine dell’amico spaccone o gaudente, che il soldato scoppiò a ridere. E udendolo e vedendolo ridere, più d’uno, ai prossimi posti, pensò: — Bel dolore ha costui d’esser rimasto vedovo!
Ma il dialogo seguitava.
— E Luigi dell’Osteria Grande?
— Imboscato.
— Figlio d’un cane! E Isidoro?
— È morto; a Bainsizza. Anche Giovanni del Poggio: ha lasciata la pelle in Albania.
Il mulattiere stette un po’ a bocca aperta; e soggiunse:
— Io non trovo che morir qui o morir là sia lo stesso. Io preferirei la fine d’Isidoro.
Non tutti eran del suo parere, e sorse una discussione; della quale approfittò l’amico, che stava in piedi, per andar a un posto, in fondo alla carrozza.
— Ehi, Carlino! — Saverio gli urlò dietro. — Vi ringrazio di quel che avrete fatto per la mia vecchia.
E poi volgendosi alla donna dirimpetto a lui:
— Se tutti fossero galantuomini come Carlino, la guerra non ci sarebbe.