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Or drizze il guardo alla crescente prole
Il suo governator: e ’n quei che truove
Destinati a solcar le piagge e i colli,
O per gli aperti pian destar intorno
Colle avvolgenti ruote al ciel la polve,
645O la treggia condur; poi ch’han pasciuti
Già del secondo maggio i fiori e l’erbe,
S’apparecchie a tagliar, soave e piano,
Quelle membra miglior che forza danno
A tutto il seme uman, ma son cagione
650Che ’l superbo vitel non cede al giogo,
Non ascolta il bifolco; e chi lo punge,
Or col piede or col corno, irato offende.
Ma perché la natura ivi ripose,
Quasi in albergo suo, maggior virtude;
655Molta convien usar dolcezza ed arte:
Poscia al taglio mortal si truove impiastro
Cener sottile e pece, aggiunto insieme,
Pallade, il tuo liquor; benché Vulcano
Il soccorso miglior talvolta doni.
660E per più giorni poi sì parco sia
E del cibo e del ber, ch’ei possa appena
Tenerse in vita; perché meno abbonde
A genital difetto umore e sangue.
Gli altri maggior fratei che negli armenti
665Si ritrove il guardian, ch’un anno almeno
Di tal piaga sentir la doglia innanzi;