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Ch’all’amata giovenca intorno pasca;
Quasi folgori ardenti a ferir vansi
615Colle corna e col petto, infin che l’uno
Di vergogna, di duol, di sangue tinto,
Sdegnoso fugge in qualche ascosa valle,
D’empia rabbia ripien; e ’l monte e i boschi
Del cruccioso mugghiar risuona intorno:
620E senza ivi curar di fonti o d’erbe
(Ché del patrio terren si trova in bando)
Si sta piangendo; e ’n un momento poi
(Sì lo ripunge amore) ancor ritorna
Di nuovo in guerra, e del passato danno,
625Rimirando i suoi ben, non gli sovviene.
Alle spose convien nuova altra cura:
Che sì tosto che veggia il buon guardiano
D’amoroso desio le vacche punte,
Or le affanni nel corso, or sopra l’aia
630Le faccia in giro andar premendo il grano,
Or le affatichi al carro, ora alla treggia;
E lor tenga lontan l’erbe e le frondi,
Le fonti, i fiumi; e con digiuno e sete
Lungamente le servi: e tutto fasse,
635Che per soverchio peso non sien pigre
Alle presenti nozze, e vegna il solco
Al seme genital più largo e pronto.
Poiché gravide sien, le tenga in pace,
E senza esercitar pasciute e grasse.
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