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Allor diede il nocchier figura e nome
A le stelle lassù; conobbe allora
La fida Tramontana, il Carro e l’Orse:
Allor tra i boschi le correnti fere
Fu trovato il pigliar con lacci e cani;
375E la forza e gl’inganni ai levi augelli,
Di rapaci falcon, di visco e ragne;
E l’annodate reti ai muti pesci:
Fu ritrovato il ferro; e lungo tempo
Venne ad util d’altrui; poi tosto crebbe
380Il desir di regnar, l’invidia e l’ira
Ch’a le morti e ’l furor lo volse in uso:
Poi con danno maggior l’argento e l’oro,
Per le Furie infernal da’ regni stigi
Riportato nel mondo, apparve allora:
385Venne il lascivo amor, di cui veggiamo
I giovinetti cor preda e rapina.
Ma che deggio io più dir? non venne allora
Qui mandata dal Ciel coll’empio vaso
L’empia Pandora a chi pensava indarno
390Di poter contro a Giove avere scampo?
Indi venner del tutto, e tutto intorno
Empier quanto contien la terra e ’l mare,
I difetti mortai, gl’inganni e i frodi,
Il simulato amor, gli odii coverti,
395L’allegrezza del mal, del ben la doglia,
Che si scorge in altrui; tante altre pesti,