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Come i nostri Toscan) dentata falce
Che di novella luna in guisa è fatta,
Arcata e stretta; e colla man si prende,
Quasi spada il guerrier, tra l’elsa e ’l pome:
185Colla sinistra poi si giunge insieme
Quante puoi circondar col pugno spighe;
E segando le paglie or alte or basse
(Come chiede il voler), in un raccoglie
Picciol fascetti, e coll’istesse biade,
190Quanto più ferme può, rattorce e lega.
Altri ch’han le campagne aperte e piane,
E le biade più rare; e l’erba e ’l fieno
Hanno in uso maggior che paglia o strame;
Con carri alati e di rastrelli in guisa,
195Van raccogliendo sol le somme spighe,
Le quai soglion servar sotto i suoi tetti
Nel più gran verno, ove di giorno in giorno,
Quando il bisogno viene, a parte a parte
Colle sue verghe in man scuotono il grano.
200Altri han vari instrumenti: e ’n somma sono
Pur, secondo i lor siti, attati in modo,
Ch’ogni usanza che sia ritorna in una.
Quei primi adunque che la paglia insieme
Colle spighe han segata, i picciol fasci
205In molti monticei compongan tutti,
Ch’ei non possin sentir tempesta o pioggia,
Poiché scaldati sian d’alquanti Soli,