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Quanti chiari benigni amici fiumi
Correr sempre vedrà di merce colmi;
Né disdegnarse un sol d’avere incarco
1075Ch’al suo corso contrario indietro torni!
Alma sacra Ceranta, Esa cortese,
Rodan, Sena, Garona, Era e Matrona;
Troppo lungo sarìa contarvi appieno.
Vedrà il gallico mar soave e piano:
1080Vedrà il padre Ocean superbo in vista
Calcar le rive, e spesse volte irato,
Trionfante scacciar i fiumi al monte;
Che ben sembra colui che dona e toglie
A quanti altri ne son le forze e l’onde.
1085Ma, quel ch’assai più val, qui non vedranse
I divisi voler, l’ingorde brame
Del cieco dominar che spoglie altrui
Di virtù, di pietà, d’onore e fede;
Come or sentiam nel dispietato grembo
1090D’Italia inferma, ove un Marcel diventa
Ogni villan che parteggiando viene.
Qui ripiena d’amor, di pace vera,
Vedrà la gente; e ’n carità congiunti,
I più ricchi signor, l’ignobil plebe
1095Viverse insieme, ritenendo ognuno
Senza oltraggio d’altrui le sue fortune.
Nell’albergo real vedrà due rare
Sacrate e prezïose Margherite,