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Ebbe, altissimo Re, le vostre insegne,
Altro non ebbe mai che pianto e guerra.
1020I colti campi suoi son fatti boschi,
Son fatti albergo di selvagge fere,
Lasciati in abbandono a gente iniqua.
Il bifolco e ’l pastor non puote appena
In mezzo alle città viver sicuro
1025Nel grembo al suo signor; che di lui stesso
Che ’l devria vendicar, divien rapina.
Il vomero, il marron, la falce adonca
Han cangiate le forme, e fatte sono
Empie spade taglienti, e lance agute
1030Per bagnar il terren di sangue pio.
Fuggasi lunge omai dal seggio antico
L’italico villan; trapasse l’alpi;
Truove il gallico sen; sicuro posi
Sotto l’ali, Signor, del vostro impero.
1035E se qui non avrà, come ebbe altrove,
Così tepido il sol, sì chiaro il cielo;
Se non vedrà quei verdi colli t¢schi,
Ove ha il nido più bel Palla e Pomona;
Se non vedrà quei cetri, lauri e mirti,
1040Che del Partenopeo veston le piagge;
Se del Benaco e di mill’altri insieme
Non saprà qui trovar le rive e l’onde;
Se non l’ombra, gli odor, gli scogli ameni
Che ’l bel liguro mar circonda e bagna;
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