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suo gran sacrificio è d’esse sposo.

830Qui m’aiuti or cantar la sacra Pale;
Col favor della qual dico al pastore,
Che delle gregge sue tal cura prenda,
Che non manche il letame ai magri colli,
Né da coprir la sua famiglia il verno,
835E ne’ giorni più lieti agnelli e latte,
E capretti e formaggio ai miglior tempi.
Quando si fugge il giel, quando già indora
Gli umidi pesci il sol, quantunque il vento
Fugga, e la neve a Zeffiro s’arrende;
840Loro apporta più doglia, e spesso morte
Questo tempo novel, che Borea e ’l ghiaccio.
Questo le trova ancor debili e grame;
E senza cibo dar, piovoso e molle,
Di mille infermità le rende preda.
845Faccia di stoppie ancor, faccia di felci
Sovra il duro terren coverchio e letto
Contro al frigido umor rimedio, e schermo
A la tarda podagra e l’aspra scabbia.
E quando è carco il ciel, di frondi e fieno
850Empia la mensa lor sotto il suo tetto,
E dell’acque miglior; che non convegna,
Senza pasco trovar, bagnar le gonne.
Poiché l’erba rinasce, e torna il caldo,
Muova or la capra e l’umil pecorella,
855Questa alle verdi piagge, e quella al bosco,