885Su, nocchiero, ardito e fiero,
Su, nocchiero, adopra ogni arte
Per fuggire il reo periglio:
Ma già vinto ogni consiglio,
Veggio rotti e remi e sarte, 890E s’infurian tuttavía
Venti e mare in traversia.
Gitta spere omai per poppa,
E rintoppa, o marangone,
L’arcipoggia e l’artimone; 895Chè la nave se ne va
Colà dove è il finimondo,
E forse anco un po’ più in là.
Io non so quel ch’io mi dica,
E nell’acque io non son pratico; 900Parmi ben che il ciel predìca
Un evento più rematico;
Scendon Sïoni dall’aerea chiostra,
Per rinforzar coll’onde un nuovo assalto,
E, per la lizza del ceruleo smalto, 905I cavalli del mare urtansi in giostra.
Ecco, oimè! ch’io mi mareggio,
E m’avveggio,
Che noi siam tutti perduti:
Ecco, oimè, ch’io faccio getto, 910Con grandissimo rammarico
Delle merci prezïose,