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IN TOSCANA. 311

     210Allorchè per le fauci e per l’esofago
     Ella gorgoglia e mormora,
     Mi fa nascer nel petto
     Un indistinto incognito diletto,
     Che si può ben sentire,
     215Ma non si può ridire.
Io nol nego, è prezïosa,
     Odorosa
     L’Ambra liquida cretense;
     Ma tropp’alta ed orgogliosa
     220La mia sete mai non spense;
     Ed è vinta in leggiadria
     Dall’etrusca Malvagìa:
     Ma se fia mai che da cidonio scoglio
     Tolti i superbi e nobili rampolli
     225Ringentiliscan su i toscani colli,
     Depor vedransi il naturale orgoglio,
     E qui dove il ber s’apprezza
     Pregio avran di gentilezza.
Chi la squallida cervogia
     230Alle labbra sue congiugne
     Presto muore, o rado giugne
     All’età vecchia e barbogia:
     Beva il sidro d’Inghilterra
     Chi vuol gir presto sotterra;
     235Chi vuol gir presto alla morte
     Le bevande usi del Norte.