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308 BACCO

     Alzar un giorno di delizie un trono:
     130Allor vedrollo umilïato, e in dono
     Offerirmi devoto
     Di Posilippo e d’Ischia il nobil Greco;
     E forse allor rappattumarmi seco
     Non fia ch’io sdegni, e beveremo in tresca
     135All’usanza tedesca;
     E tra l’anfore vaste e l’inguistare
     Sarà di nostre gare
     Giudice illustre e spettator ben lieto
     Il Marchese gentil dell’Oliveto.
     140Ma frattanto qui sull’Arno
     Io di Pescia il Burïano,
     Il Trebbiano, il Colombano
     Mi tracanno a piena mano:
     Egli è il vero oro potabile,
     145Che mandar suole in esilio
     Ogni male inrimediabile;
     Egli è d’Elena il nepente,
     Che fa stare il mondo allegro,
     Dai pensieri
     150Foschi e neri
     Sempre sciolto, e sempre esente.
     Quindi avvien, che sempremai
     Tra la sua filosofia
     Lo teneva in compagnia
     155Il buon vecchio Rucellai;