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Il Corsier pegaseo si mostra e cela
Tra i crin di Apollo, si rinnuova il fiato
210Che da settentrion le forze prende.
Indi che ’l buon Frisseo si mostra in parte
Scarco dal suo signor, tre giorni almeno
Soglion turbi venir tra piogge e nevi.
Già s’avvicina april; già verso l’alba
215Il crudele Scorpion la coda asconde,
Che ci suol risvegliar Zeffiro ed Ostro
Con minaccioso ciel: poi quando al vespro
Si comincian veder tuffar fra l’onde
Le figliuole di Atlante, allor ne sembra
220Ch’altro verno novel ci guasti aprile.
Quinci che il vago Sol, montando al Tauro,
S’accompagna con lor; ci dona spesso
Ai crescenti arbucei soavi piogge.
Quando al primo imbrunir di notte oscura,
225Già in orïente appar d’Orfeo la Lira,
Ben minaccia il terren d’aspra procella.
Se la Capra al mattin si mostra aperta,
E si asconde tra i monti al tardo oscuro
L’ardente Sirio, allor pruine o piogge,
230O ’l ciel cruccioso ci s’attenda intorno.
Or si mostra il Centauro, e seco adduce
Piovose nubi: e poi le sette stelle
Ch’or vanno innanzi al Sol sereno e dolce,
Ci rendon vento, e cel ritoglie Arturo,
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