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Or, perché tutti in ciel non vanno eguali
I dì che volge il Sol, ma tristi, e lieti,
Come piacque a Colui che vario infuse
Nelle stelle il valor che muove il mondo;
5Molto val l’osservar del buon cultore,
La malizia o bontà ch’è in questo o in quello.
Cerchi prima fra sé, che il freddo lume
Del gran vecchio Saturno in parte giri,
Ove contento stia; dove aggia pace,
10E riguarde i minor con dolce aspetto:
Che il fiammeggiante Dio del quinto cerchio
Senta in luogo lontan, ch’appena il veggia,
E non sia testimon dell’opre altrui:
L’amorosa Ciprigna e ’l pio Parente,
15Da cui quanto è di ben ci piove in terra,
Si vagheggin fra sé con lieto sguardo:
Che ’l figliuol di Latona, e la sorella
Non sian contrari lor, non giunti insieme,