Francesco I. fu con diversi impieghi e col collare dell’ordine di s. Michele onorato, e dalla reina Caterina de’ Medici nel 1533 nominato suo maestro di casa. Tra ’l 1537 e ’l 1540 fu in Italia or in Roma, ora in Napoli, ora in altre città; e stette per qualche tempo al servigio del cardinale Ippolito di Este il giovine, senza però lasciare quello del re Francesco con cui era unitissimo quel cardinale. Tornato in Francia nel 1540, fu quattro anni appresso inviato dal Re, suo ambasciatore all’imperador Carlo V.; e celebre è il fatto che allor gli avvenne, quando l’Alamanni in una pubblica udienza facendo grandi elogi di Carlo, e ripetendo spesso la parola aquila, l’Imperadore sorridendo soggiunse: L’aquila grifagna, Che per più divorar due becchi porta; accennando alcuni versi dell’Alamanni in lode del re Francesco. Al che egli, nulla smarrito, seppe sì prontamente e ingegnosamente scusare tale contrarietà de’ suoi sentimenti, che Carlo V. lo ricolmò di distinzioni e di onori. Dal re Francesco ebbe nel 1545 la badía di Bella Villa coll’annua rendita di 1000 scudi per Battista suo figliuolo, che fu anche vescovo di Bazas e